La Locanda del Cardinale

La Garfagnana

La Garfagnana accoglie il turista con due dei suoi numerosi biglietti da vista.

Il primo è rappresentato da un profumo intenso di flora mediterranea, un misto cioè di ginepro e lentisco, di mirto e leccio, di corbezzolo ed erica, di mirtillo e lampone.

Il secondo, invece, è dato da un’impressione di natura puramente visiva che questo luogo lascia stupefatto e sorpreso chi ha il piacere di arrivare in questo angolo incantevole dell’etrusca Toscana.

I colori si accavallano e si disperdono come le note armoniose di un canto di “Calendimaggio” : il giallo ocra domina su un’ infinita varietà di sfumature che vanno dall’ azzurro del cielo al verde intenso dei boschi; dal rosa salmone dell’ alba al bianco immacolato delle vette innevate; dal rosso acceso del tramonto al viola marcato del crepuscolo che avvolge in una morbida bambagia i marmorei picchi delle Apuane, indorate dall’ ultimo raggio di sole, prima che l’astro del giorno si tuffi nell’ etrusco mare.

In questo luogo ciò che colpisce è l’essere accolti dal blu cobalto del cielo, verso cui si stagliano le alte vette; dai luoghi ameni che infondono tanta serenità al cuore; dalla natura ricca di folti boschi che inondano – come un’immensa marea verde – le valli e i campi, punteggiati di casolari.

Ma soprattutto si è toccati nel cuore, e non può essere diversamente, dall’ euforica cordialità, sincera ed affettuosa, tipicamente “garfagnina” che ti dimostrano ogni volta al tuo arrivo confermando – come ricorda Orazio nelle Epistole – che “tutti i tesori della terra non valgono la gioia di essere amati più di un amico”.

In questo luogo di incanto, il raccoglimento, il senso di essere approdati in un angolo di mondo, la cui bellezza, quasi mistica, si armonizza e si pone in un tutt’ uno, l’animo si rasserena perché lontano dal tumulto della vita moderna, e il fisico trova finalmente la sua pace interiore, quasi cullato dal dolce stormire delle foglie, mosse dal caldo vento di scirocco.

In Garfagnana gli unici rumori sono il canto degli uccelli, il frinire delle cicale, il frinire dei grilli, il gracidare delle rane e il dolce mormorio del Serchio che “ratto scorre verso il mar Tirreno”.

Ci godiamo con la vista la strada che s’ inerpica e corre parallela al vecchio fiume, la cui onda lambisce da tempo immemorabile le possenti arcate del ponte della Maddalena o del Diavolo.

Muto sarebbe il suo corso, se non si udisse di tanto in tanto il chioccolio del merlo che nidifica lungo le rive, folte di salicornie e pioppi, ma soprattutto se non vi fossero i sassi che, rotolando a valle, sembrano intonare una musica divina, le cui note armoniose e altamente sublimi ci danno la sensazione di ascoltare un’immortale sinfonia di Puccini i cui luoghi erano tanto cari.

Ma l’emozione continua e cresce a mano a mano che proseguiamo, circondati da alberi d’ alto fusto, maestosi e torreggianti che – come in una tavolozza di un grande artista – cambiano colore dal giallo all’ arancio, dal rosa al cremisi, facendo da splendida cornice alle dentellate cime delle Alpi Apuane, ove l’ Aquila, roteando in ampi cerchi lancia ranchi gridi, per affermare la sua supremazia sul territorio, ove caccia per sfamare la sua prole.

Nel parco dell’Orecchiella, interamente circondato da cortine di alberi sempreverdi che lo proteggono dal sole, c’ è acqua dappertutto e l’ aria saluberrima è pervasa da un profumo penetrante : una miscela di aromi balsamici, di terreno umido e di fiori in varietà infinite. Si ha così l’impressione di vivere in un favoloso paradiso terrestre, ove regna una atmosfera di pace e di silenzio, rotta soltanto dall’ apparizione improvvisa di animali che popolano il luogo. Così le ore passate quassù diventano ricche di emozioni, poiché il contatto con la natura e gli animali è diretto, per cui questi ultimi ci appaiono come veri amici e noi ci sentiamo più vicini a loro di quanto potessimo supporre, prima di vederli.

Al tramonto l’ intera luce del sole si riflette nel lago artificiale, creando ombre e riflessi, in cui il cielo diventa di un viola sorprendente, regalandosi un panorama irreale che lascia nell’ animo un ricordo indimenticabile e nel cuore un desiderio profondo di ritornare in questo luogo meraviglioso, voluto dall’ operosità e dalla tenacia di un popolo, fiero delle proprie origini e rispettoso di questo grande patrimonio naturale di fauna e di flora, da tramandare intatto alle generazioni future.

 

E’ tanta poesia, la poesia di Giovanni Pascoli, i “Canti di Castelvecchio” dove ha vissuto ed è sepolto.

 

La Garfagnana : parte della Toscana molto bella, piena di verde, di colline, di sapori interessanti e di buoni odori.

 

La Garfagnana : bellezze naturali che riempiono gli occhi : monti e vallate, gente che vive conservando valori scomparsi.

 

La Garfagnana : ti aspetta per un meraviglio viaggio nella sua terra.